Il 12 e 13 aprile 2024 si è tenuto a Roma il primo Congresso nazionale organizzato dalla Commissione di albo nazionale degli Educatori professionali, dal titolo “L’Educazione professionale: ieri, oggi, domani di una professione di aiuto”.
Il congresso ha visto una proficua e ampia partecipazione di professionisti, relatori e altri ospiti di rilievo provenienti da tutta Italia. L’evento è stato segnato da un inizio internazionale, con il saluto di Benny Andersen, Presidente dell’Associazione internazionale degli Educatori professionali (AIEJI), a cui è seguito lo straordinario intervento di Kira Fortune, in rappresentanza dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Fortune ha elogiato la Commissione di albo nazionale degli Educatori professionali per la scelta delle tematiche, «in linea con la visione olistica della salute della OMS, come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale.
Maria Rita Venturini, Presidente della Commissione di albo nazionale degli Educatori professionali è intervenuta sottolineando che «l’Educatore professionale è il professionista sociale e sanitario che cura il positivo inserimento o reinserimento psicosociale delle persone in difficoltà. A cinque anni dall’istituzione dell’Ordine TSRM e PSTRP, – continua la Presidente Venturini – il congresso, nonostante le criticità e le contraddizioni del contesto normativo di riferimento, vuole riflettere sulla nostra figura professionale nei diversi contesti operativi in risposta ai bisogni sociosanitari della popolazione. I bisogni cambiano nel tempo e gli Educatori, di conseguenza, si evolvono professionalmente, ma continuano a fondare la loro essenza sull’inscindibile relazione che c’è tra la relazione educativa e l’azione riabilitativa. Un approccio olistico centrato sulla persona e sulle potenzialità che, all’interno delle equipe multidisciplinari, è diventato sempre più di riferimento per tutte le professioni». In apertura al congresso è intervenuta anche Teresa Calandra, Presidente della FNO TSRM e
PSTRP, che ha evidenziato come «il congresso nazionale sia un importante momento per riflettere e discutere su una professione di cui il Paese ha bisogno per la sua valenza e competenza socio-
sanitaria.

Pochi giorni fa il Senato della Repubblica ha approvato la legge che ha istituito gli Ordini e i rispettivi albi delle professioni pedagogiche ed educative. «Ora – ha continuato la Presidente Calandra – le nostre preoccupazioni sono l’incremento dei contenziosi, un maggiore disorientamento dei servizi pubblici e degli enti del terzo settore rispetto a quale Educatore professionale dovranno scegliere senza incorrere nella possibilità di un ricorso. Non sarà facile superare la frammentazione determinata dalle norme più recenti che, al posto di agire per armonizzare le due anime di una stessa professione, hanno acuito la distinzione tra i due ambienti formativi, quando invece si sarebbe dovuto dare compimento alla loro integrazione a beneficio dei professionisti, ma soprattutto dei cittadini da loro assistiti e a cui deve essere garantita la più appropriata e competente prestazione».
Il programma del Congresso ha previsto una lectio magistralis sull’integrazione sociosanitaria curata da Franco Pesaresi, uno dei massimi esperti sull’argomento, seguita dal confronto tra Educatori professionali, rappresentanze sindacali e datoriali, per affrontare i temi circa la tutela e lo sviluppo della professione.

La seconda giornata di Congresso ha visto invece il focus sull’attività professionale, con lo sviluppo
di tre sessioni parallele che hanno favorito il confronto di pratiche professionali e metodologie innovative, nonché la presentazione di progetti nell’ambito della ricerca e del sistema ordinistico.
Un’ultima e significativa tavola rotonda ha raccolto il punto di vista di alcune delle rappresentanze delle persone cui è indirizzato il lavoro degli Educatori professionali. Come nelle precedenti, anche in questo momento di confronto, è stato affrontato il tema della recente approvazione del Ddl 788 (che vedrà l’istituzione dell’albo degli Educatori socio pedagogici) in relazione alla poca chiarezza dei contenuti e alla sovrapposizione con il profilo già esistente di Educatore Professionale (DM 520/98).
Di seguito le parole della Presidente Maria Rita Venturini:
«Il Congresso ha avuto un alto valore politico e scientifico ed è il risultato di un intenso lavoro sinergico fatto con l’intera Commissione di albo nazionale e le Commissioni di albo territoriali.
Visto quanto emerso delle due intense giornate e la disponibilità dimostrata da tutti coloro che sono intervenuti, considero il Congresso un importante punto di partenza per affrontare argomenti cogenti che riguardano la nostra professione. Sono sicura che il dibattito e il confronto che si instaureranno con tutti gli stakeholder porterà a dei risultati che, soprattutto, avranno ricadute positive sulla salute dei cittadini di cui giornalmente ci prendiamo cura».