Tecnico Audiometrista

Chi è

Il Tecnico Audiometrista è il Professionista Sanitario in possesso di  laurea di primo livello (o titoli universitari abilitanti la professione sanitaria), che svolge attività di prevenzione, valutazione e  riabilitazione delle patologie del sistema uditivo e vestibolare nel  rispetto delle attribuzioni e delle competenze diagnostico[1]terapeutiche del medico.

Cosa fa

L’attività dell’audiometrista è volta all’esecuzione di tutte le prove  non invasive, psico-acustiche ed elettrofisiologiche di valutazione e  di misura del sistema uditivo e vestibolare ed alla riabilitazione dell’handicap conseguente a patologia dell’apparato uditivo e vestibolare.

Opera su prescrizione del medico, mediante atti professionali che implicano la piena responsabilità e la conseguente autonomia.

Collabora con altre figure professionali ai programmi di prevenzione e di riabilitazione delle sordità utilizzando tecniche e metodologie strumentali e protesiche.

Svolge attività di ricerca, di docenza ed è rappresentante di categoria nelle commissioni di Laurea dei Cdl in tecniche audiometriche.

La Prevenzione:

Il Tecnico Audiometrista esegue lo screening uditivo neonatale c/o Nido, Patologia Neonatale, Terapia Intensiva Neonatale mediante esecuzione di TEOAE e AABR, screening uditivi nelle scuole, nelle farmacie, durante eventi dedicati alla “sordità”, campagne di prevenzione uditiva e in ambito della medicina preventiva e medicina del lavoro.

La Valutazione uditiva:

Il Tecnico Audiometrista esegue: audiometria tonale, vocale, test sovraliminari, indagini impedenziometriche, potenziali evocati uditivi, otoemissioni acustiche, test uditivi di audiometria infantile, verifica guadagno protesico e funzionamento protesi acustiche e impiantabili, test elettrofisiologici a fine seduta operatoria  dell’impianto cocleare (Telemetria dell’Impedenza, Potenziale d’azione del nervo acustico, Matrice delle impedenze), attivazione e mappaggio impianti cocleari.

La Valutazione vestibolare:

anamnesi con questionari anamnestici, test semeiologici spontanei (Romberg, T. Fukuda, ecc.), ricerca e registrazione, con videooculografia, dei movimenti oculari involontari e riflessi, movimenti nistagmici, di posizione, da posizionamento e evocati da manovre (Dix e Hallpike, Semont, da decupito laterale, ecc.), test rotatori, potenziali evocati miogeni (cVEMPs e oVEMPs), VHIT, test stabilometrico.

La Riabilitazione apparato uditivo e vestibolare:

rieducazione tubarica, rieducazione vestibolare con protocolli personalizzati di ginnastica riabilitativa vestibolare, rieducazione dell’acufene, allenamento acustico post attivazione impianto cocleare, protesi impiantabile e protesi tradizionale.

Dove lavora:

Il Tecnico Audiometrista svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie pubbliche o private in regime di dipendenza o libero-professionale, mediante atti professionali che implicano la piena responsabilità e la conseguente autonomia.

Gli ambiti di intervento del Tecnico audiometrista sono:

Neonatologia, Patologia Neonatale, Terapia Intensiva Neonatale, Materno Infantile, Geriatrico, Diagnostico e di Riabilitazione, Medicina Legale e Medicina del Lavoro, Strutture Termali, Strutture Militari, Studi Medici, Industrie di protesi  acustiche

Titolo di studio/Formazione Universitaria:

Laurea di tecnico audiometrista, afferente alla classe n. 3 delle lauree universitarie delle professioni sanitarie individuate con d.m. 2 aprile 2001 – professioni sanitarie
tecniche

Abilitazione all’esercizio della professione

L’Audiometrista esercita l’attività professionale dopo il conseguimento del titolo di studio universitario, abilitante all’esercizio della professione ed’iscrizione all’Albo dei Tecnici Audiometristi presso l’Ordine territoriale di sua appartenenza. L’inosservanza di una delle suddette condizioni costituisce reato penale di esercizio abusivo della professione.
ll Quadro dei Titoli Italiani offre una panoramica delle professioni italiane regolamentate e dei relativi titoli professionali (abilitazioni). Le “professioni regolamentate” sono quelle il cui esercizio è regolato dalla legislazione nazionale: la legge ne stabilisce sia il titolo di studio indispensabile per l’accesso, sia i successivi requisiti per l’esercizio della
professione (tirocinio, esame di Stato, norme di deontologia professionale).

Conseguimento del titolo professionale:

Il titolo professionale di tecnico audiometrista spetta:
• a coloro che siano in possesso di laurea per tecnico audiometrista, afferente alla classe n. 3 delle lauree universitarie delle professioni sanitarie individuate con d.m. 2 aprile 2001 – professioni sanitarie tecniche; il titolo di per sé abilita all’esercizio professionale, anche se la formazione del tecnico può proseguire con la laurea specialistica (classe 3 del d.m. 2 aprile 2001 sulle lauree sanitarie specialistiche – scienze delle professioni sanitarie tecniche), i Master universitari (di primo e secondo livello), il dottorato di ricerca;
• a coloro che siano in possesso di diploma universitario in tecnico audiometrista o dei titoli equipollenti di:
– tecnico audiometrista (corsi regionali triennali di formazione specifica, purché iniziati in data antecedente a quella di attuazione del decreto 26 gennaio 1988, n. 30 del Ministro della sanità; corsi regionali di formazione specifica ex decreto 26 gennaio 1988, n. 30, del Ministro della sanità);
– tecnico audiometrista (d.P.R. 10 marzo 1982, n. 162);
– tecnico di audiometria e ortofonia (d.P.R. 10 marzo 1982, n. 162).

– Inoltre, il possessore del titolo di Tecnico di audiometria e di protesizzazione acustica (d.P.R. 10 marzo 1982, n. 162), o di Tecnico di audiometria e audioprotesi (l. 11 novembre 1990, n. 341), che abbia svolto una delle attività professionali che, consentita dal titolo posseduto, sia stata successivamente riconosciuta come propria del diploma universitario di tecnico audiometrista, può optare per il riconoscimento del predetto diploma corrispondente all’attività effettivamente esercitata, sempre che tale specifica attività sia stata esercitata, in via prevalente, in regime di lavoro dipendente o autonomo, per un periodo di tre anni nell’ultimo quinquennio. La specifica attività esercitata deve essere formalmente documentata. La domanda di opzione è presentata, unitamente al titolo originale, all’unità sanitaria locale di residenza, che provvede ad annotare sul retro del titolo originale l’opzione effettuata.
Ulteriori equipollenze potranno essere stabilite, in sede regionale, in attuazione dell’accordo Stato – Regioni del 16 dicembre 2004, recante criteri e modalità per il riconoscimento dell’equivalenza ai diplomi universitari dell’area sanitaria dei titoli del pregresso ordinamento, in attuazione dell’art. 4, comma 2, della legge 26 febbraio 1999, n. 42.

Fonti:
– d.lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 (in G.U. 30 dicembre 1992, n. 305 S.O.);
– d.m. 14 settembre 1994, n. 667 (in G.U. 3 dicembre 1994, n. 283);
– l. 26 febbraio 1999, n. 42 (in G.U. 2 marzo 1999, n. 50);
– d.m. 27 luglio 2000 (in G.U. 22 agosto 2000, n. 195);
– l. 10 agosto 2000, n. 251 (in G.U. 6 settembre 2000, n. 208);
– d.m. 29 marzo 2001 (in G.U. 23 maggio 2001, n. 118);
– dd.mm. 2 aprile 2001 (due decreti, entrambi in G.U. 5 giugno 2001, n.
128 S.O.);
– Acc. Stato – Regioni 16 dicembre 2004, recante i criteri e le modalità per
il riconoscimento dell’equivalenza ai diplomi universitari dell’area sanitaria dei
titoli del pregresso ordinamento (in G.U. 28 dicembre 2004, n. 303).

 

Equipollenza Titoli:

 

Codice Deontologico: